Nel nostro sport, si vince o si perde, ma ci sono sconfitte che devono essere uno stimolo a fare meglio. Quella di ieri sera, contro l’Ariete Prato Volley Project, ad esempio: un 3-2 (24-26, 19-25, 25-19, 25-13, 15-13 i parziali) doloroso, perché è sempre un “dolore sportivo” quando si subisce una rimonta. I complimenti, d’acchito, vanno agli avversari. Poi possiamo leccarci le ferite e rialzare la testa.

È una sconfitta particolarmente amara perché mai mi era capitato di perdere un tie-break dal vantaggio di 10-1 – commenta il coach neroverde, Federico Guidi -: adesso non posso più dirlo! Abbiamo giocato alla grande per 2 set più mezzo tie-break, mostrando di essere all’altezza anche di squadre più quotate di noi. Ma la maturità per chiudere e vincere certe gare ancora non la abbiamo.

Tuttavia è troppo facile nascondersi dietro difficoltà ‘di testa’, preferisco vedere alcune lacune tecniche che abbiamo e che nei momenti determinanti ci hanno fatto faticare nel trovare soluzioni. E credo sia giusto dividere i demeriti prendendomi le mie responsabilità nel non aver saputo trovare soluzioni migliori nel momento clou per aiutare la squadra. Cresceremo tutti da questa sconfitta, ma attenzione: non dimentichiamoci delle bellissime cose che abbiamo fatto vedere!“.

Parole sagge: guai a deprimersi, sarebbe l’errore peggiore. Bisogna, invece, risollevarsi attraverso il lavoro in palestra, la tecnica individuale, la voglia di riscattarsi. Tranquilli, solo chi cade può risorgere. Calma e gesso e non è una frase fatta, è la verità sportiva: solo chi mantiene equilibrio può arrivare laddove spera.